Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

impacchettare la rivista, nonché la dicitura «Manda Ho..: rizon a un soldato in uniforme. Non vi è motivo per cui egli debba esserè privato di queste ottanta pagine di in- . telligenza e di sensibilità soltanto perché è obbligato a . . languire in una stupida caserma da qualche parte».· «Horizon» era tuttavia una lettura èlitaria, cinquemila abbon�ti, diecimila copie o poco piìi nei momenti di mas-· sima diffusione. La sete. di letture doveva trovar� .altri mezzi; e li trovò in primo luogo in uria iniziativa degli editori americani e delle Edizioni dei Servizi Armati .d�­ gli Stati Uniti che, durante la guerra produssero, e distribuirono gratuitamente alle truppe ben 1.322 titoli, per un . totale di ohre ventidue milioni.di copie di libri. «Quasi i · tre quarti dell'elenco consistevano di una effimera narra� tiva contemporanea:.. Ma i sqldati artisticamente e intellettualmente più ambiziosi potevano trovare in abbondanza letture di buona qualità»: da Sterne e Whitman, da Melville aTwain, a Dickerts, a Conrad, a Faùlkner, a Thomas Mann, ai classici, dall'Iliade a Tenriyson, a Keats («ma, stranamente, non a Shakespeare»).· A questa iniziativa «ufficiale» si accompagnò la fioritura dei libri «tascabili>> (potevano, per il loro formato, entrare in una delle tasche delle uniformi ) di vari editori; tra cui i celebri «Penguin» inglesi, che, tra il 1941 e il 1945, pubblicarono 700 titoli, molti dei quali di alto livello, ;<a soli sei pence, il prezzo di dieci sigarett�». «Du0 rante la guerra i Penguin erano acquistabili dappertutto: se là vostra famiglia non ve nè spediva alcuni ogni mese, potevate comprarli negli spacci militari, o nelle librerie del Cairo». 8. Qualchè t�rmine di raffronto Via via che. il mio lavoro di traduttore mi faceva penetrare nelle pagine di Fussell, inevitabilmente mi si pre185

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