Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

ponenti sconfinanti, l'incrocio di provenienze diverse di padre e di madre, per esempio dal nord e dal sud, o di religioni diverse, o persino di diverso colore di capelli, il biondo e il bruno, o l'aver combattuto il padre in Jugoslavia (con o) contro i tedeschi e la sua antipatia per questo popolo, ma già qui ci si avvicina al tema, diventano in analisi, o meglio si rivelano in analisi come questioni di razza, e di razza ebraica. Così l'analizzante il cui padre ha combattuto in Jugoslavia diventa insieme un'esperta traduttrice di lingua tedesca e porta come primo sogno in analisi una gonna ricoperta di scritte in tedesco, ma frequenta fin dall'adolescenza ragazzi e uomini ebrei, che la maltrattano e finiscono con lo sposare una correligionaria. Un'altra, i cui sogni la portano di frequente all'interno di chiese in cui si spinge fino all'altare (quell'altare vietato se non ai leviti) osserva però uscire del sangue dall'immagine della Madonna e collega questo con il proprio orrore e disgusto, tutto ebraico, per le mestruazioni: «Non ti accostare a donna alcuna, durante la sua mestrua immondezza, per scoprine la nudità». Da i numeri all'immagine della Madonna si svolge quella specie di sogno che è il primo filmdel Decalogo di Krzysztof Kieslowski: Io sono il Signore tuo. Non avrai altro Dio all'infuori di me. La lettura dell'episodio può ridursi ai confini del titolo. Un professore di università osa affidare la propria vita, e la vita del figlio, al computer. Il monito del primo comandamento vendicherà il Dio tradito, facendo morire il figlio, motivo squisitamente cristiano giacché, come sappiamo, Cristo è morto in croce, mentre Isacco è stato risparmiato. Ma qualcos'altro vendica la sicurezza con cui i cristiani, non a caso il nome del protagonista è lo stesso del regista, ed è il nome di Cristo, si appropriano del Decalogo, e il regista polacco viene giocato dal proprio 17

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