di decadimento? E se...? Poi il padre severo, frustrante, ha il sopravvento, e tutto collassa. È questo il modo in cui Ferenczi raggiunse il punto più basso della regressione, il punto in cui molti - quasi tutti però suoi rivali - pensarono che fosse diventato psicotico. Il carattere di tipo fondamentalmente orale di Ferenczi serve a spiegare altri aspetti della sua tecnica, come l'impazienza, la fretta, il bisogno di risultati immediati e la tendenza a vivere alla giornata. La malattia che via via si aggravava dovette del resto accentuare fortemente tutti questi tratti. Non v'è dub.bio che a un certo punto egli sperimentò le sue teorie non solo coi pazienti, ma anche con se stesso. Egli volle curarsi dapprima dell'ipocondria e poi della grave malattia organica, e provò a co1nvolgere anche Freud nel suo tentativo. In Confusione delle lingue. (1932), scritto in questo periodo, discute con grande partecipazione degli abusi sessuali sui bambini. Ferenczi era un buon conoscitore dell'animo infantile: le richieste appassionate ed arbitrarie dei bambini non erano certo un mistero per lui. Se crediamo alla seduzione dei bambini da parte degli adulti, allora anche l'inverso potrebbe es-. sere vero -Ferènczi, quindi, come un bambino, o un adulto regredito, avrebbe chiesto con passione infantile tene-. ro amore materno, ma non sarebbe riuscito ad ottenere quell'amore che tanto desiderava. Non conosciamo il vero contenuto del transfert negativo di Ferenczi, conosciamo però i rimproveri che rivolse a Freud per non averlo an�lizzatò (Freud, 1937). La mia ipotesi è ·che le fmze contrapposte del desiderio di morte e dell'indulgere alla regressione si rinforzarono l'una con l'altra, e rinforzarono. nello stesso tempo il transfert negativo. Ferenczi parla del suo rapporto col padre soltanto due volte. La prima indirettamente, in uno scritto del 1909, dove narra che, quando da studente lavorava nella libreria del padre e si divertiva a ipnotizzare gli apprendisti, 165
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