Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

Il terzo tema riguarda lo sviluppo e la decadenza delle civiltà, e sembra portare alla conclusione che le comunità rispondono con un processo di civilizzazione quando si trovano in situazioni di rischio. Le acquisizioni della psichiatria di cui parlavo prima fanno pensare che il rischio cui la civiltà è esposta oggi non proviene dall'ambiente, ma dall'azione degli impulsi emozionali inconsci. Lo sviluppo ulteriore della civiltà dipende dal successo che riporteremo nel fronteggiare questo rischio. Il quarto tema dice che lo sviluppo tecnologico tende a generare tempo libero e che il tempo libero è la condizione più favorevole all'irrompere degli impulsi emozionali inconsci nei rapporti umani. L'operato degli scienziati atomici pone al genere umano un'alternativa: da un lato c'è la distruzione dell'umanità, dall'altro la creazione di tempo libero grazie all'aumento di energia disponibile e alla necessità di ridurre l'attività bellica. L'evoluzione storica stessa del progresso tecnologico quindi ci dice che il problema dei rapporti interpersonali esploderà ben presto reclamando una soluzione. D'altra parte questi quattro temi così distanti tra loro convergono non solo verso lo stesso problema, ma anche verso lo stesso tempo, e quel tempo è il presente. Nella prima parte del discorso ho accennato en passant alla scomparsa dell'Impero Britannico. Lo spettacolo di una grande potenza che si priva da se stessa dei suoi possedimenti ha, alla luce della nostra storia, l'aspetto di una sorta di ritiro introspettivo. Non starò adesso a dire i motivi per cui penso che ciò possa rappresentare un evento estremamente significativo nello sviluppo della civiltà. Esso comunque rimanda, per alcuni notevoli particolari, al quadro presentato da Toynbee della civiltà ellenica quando, come dice Tucidide, «fu incalzata da ogni parte per un lungo periodo di tempo» (p. 190). Toynbee sottolinea che in quel periodo l'espansione della civiltà ellenica 156

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