Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

solleticato la curiosità del genere umano; recentemente sono state fatte oggetto di uno studio dettagliato da parte di Arnold Toynbee. Tutti i ricercatori mettono in rilievo il ruolo che giocano le avversità nel costringere quasi la cultura ad emergere, e quello complementare giocato dal benessere nel produrre invece inerzia, o anche, nelle civiltà già pienamente sviluppate, declino e disintegrazione. Razza e ambiente sono stati entrambi annoverati tra le cause principali, ma nessuno dei due è mai stato considerato realmente in grado di spiegare se non una piccolissima parte dei fatti. Sembra ovvio che una razza dotata sia per sua natura in grado di realizzare società complete di quei tratti distintivi che ce le fanno classificare appunto come civilizzate; la storia poi sembra certo avvalorare la tesi che circostanze difficili (che, se troppo aspre, portano all'estinzione di una comunità) si siano di fatto molto spesso accompagnate al prodursi di un alto grado di civiltà. Means, citato da Toynbee (Ancient Civilisation of the Andes, pp. 25-6), afferma: «L'ambiente... non è l'unica causa che influisce sulla forma presa da una cultura... tra i fattori isolabili è senza dubbio quello che si fa notare di più... Ma c'è un altro fattore, indefinibile, che sarà bene indicare semplicemente con "x", l'incognita, che con tutta evidenza è di natura psicologica. Anche sexnon è il più in vista tra i vari fattori, è di sicuro il più importante e gravido di conseguenze». Toynbee stesso elabora in dettaglio teorie basate sui rapporti tra gruppi interni ed esterni di una data società. In particolare sottolinea il ruolo svolto dall'interazione tra un gruppo dominante creativo e il gruppo proletario interno mimetico da un lato, e un gruppo similare esterno all'altro. Pare che Toynbee addebiti i cambiamenti all'effetto sortito sulla società dalla perdita di creatività del gruppo dominante, che diventa al tempo stesso oppressivo e poco incline a guidare. Voglio far notare a questo punto che quando nei gruppi lo psichiatra 151

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