Il piccolo Hans - anno XVII - n. 67 - autunno 1990

ti ogni residuo e strappare ogni piccola radice o filamento della "guerra come ideale" e contro il guerriero far valere il borghese e il mercante»73 • Certo, la guerra continuerà a insanguinare il mondo perché essa è agitata da un principio categoriale, quello dell'utile (o del vitale), perennemente in alternanza con quello della moralità 74 che tende a restaurare la pace e a mantenerla. La tensione pace/guerra scandisce il movimento della storia: nella continua creazione che è la vita del mondo c'è un perpetuo ascendere dalla mera vitalità alla contemplazione e un perpetuo ridiscendere da questa[...] e sprofondarsi nella nuova vitalità75 • Nella continua oscillazione tra pace e guerra, vitalità e moralità, si svolge «l'eterno ritmo del mondo»76 • Il taglio della riflessione crociana si è fatto ora squisitamente "filosofico": non è più questa guerra (e i doveri cui essa ci chiama) che occupa - come nel '14-18 - le sue preoccupazioni di «cittadino». Adesso la guerra gli appare come il fenomeno di una realtà profonda e oscura in cui, da sempre, confliggono le forze che reggono e muovono il mondo. Nel periodo della seconda guerra mondiale, mentre tutti i valori morali sembrano essere smentiti, Croce non può fare a meno di ritornare al passato e di inforcare, insieme alle lenti del filosofo, quelle dello storico che cerca di individuare, nella confusione degli eventi, insieme ai duraturi caratteri di permanenza, quelli di differenza e di novità. Egli avverte un grande scarto già nel passaggio dall'epoca in cui avvenne la sua formazione a quella attuale che così difficilmente si presta alla comprensione storica: Chi come me appartiene alla generazione che 120

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