Così, secondo due vetrine del Museo nazionale di storia naturale riprodotte nell'opera di Barrau, il Grillo pellegrino viene mangiato, seccato o salato, in tutta l'Africa del Nord, le larve, giovani e adulte, degli Oryctes, degli Xylotropes e dei Goliathus sono considerate vivande prelibate nella loro zona di distribuzione, le Oecophylles o Formiche filatrici sono utilizzate per condire il riso in India, nel Siam, nel Borneo, altre formiche sono mangiate dagli Indiani d'Amazzonia, i bruchi arrostiti e le termiti da numerosi gruppi dell'Africa Nera, le cicale dai Malesi e da certi Australiani. Fra gli insetti abitualmente mangiati dai soli Yansi dello Zaire (Muyay, 1981), si trovano i bruchi, le larve e gli adulti di certi coleotteri, i grilli, le cavallette, le locuste e le termiti14 . L'autore del rapporto dice che, nell'alimentazione del villaggio, «i bruchi sono il cibo abituale..., mentre la selvaggina è una stranezza». Riguardo alla preparazione dei maggiolini, Muyay (1981, 126) precisa che vengono presi e privati delle ali dure e trasparenti che hanno sul dorso prima di metterli a cuocere in un po' d'acqua che viene fatta evaporare. Per quanto riguarda i grilli, la donna che li raccoglie li vuota degli escrementi e li lava, perché questi insetti si nutrono di fogliemorte e di resti in decomposizione. Poi li arrostisce in un pacchetto di foglie o li prepara in una piccola marmitta. Quanto alle larve di termite, l'autore precisa (1981, 160) che i raccoglitori le lavano appena le hanno prese nella boscaglia, per evitare che quelle morte o prossime a guastarsi facciano marcire tutte le altre. Poi vengono messe a bollire in acqua salata o impacchettate (con del sale) in foglie, cosa che permette di conservarle più a lungo. Alcuni preferiscono farle seccare al sole e prepararle in seguito con della zucca. Affumicate si conservano per parecchi mesi. Muyay dice che la carne delle larve è molle e deliziosa e assomiglia a quella della regina delle termiti. 97
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