Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

vero che l'uomo è la sola cavia suscettibile di sottoporre a una prova affidabile dei medicamenti che gli sono destinati. È un campo in cui le bestie selvagge o addirittura feroci beneficiano ancora di un po' di autonomia: nei nostri fantasmi, individuali o collettivi, e nei racconti da essi popolati, i lupi, le tigri o le iene trovano gli ibridi e i mostri che emanano dal nostro spirito, draghi, centauri, lupi mannari, yeti e altri («alieni») e tracciano con loro i confini immaginari della nostra umanità. ...E GLI ALTRI Proibizione dell'insetto Certe specie ispirano un disgusto così profondo che non solo è escluso che si possano adottare, consumare, esporre o difendere, ma è persino prescritto che vengano distrutte, per evitare che provochino notevoli danni all'ambiente. Benché la mosca domestica abbia molte probabilità di sopravvivere all'uomo, che la zanzara non sia in via di estinzione e che certi insetti, come gli scarafaggi, abbiano trovato nelle città moderne il luogo ideale per vivere e riprodursi, si constata che queste specie sono state in ogni tempo e in ogni luogo oggetto di una caccia spietata. Il caso della blatta, il cui aspetto fisico, la capacità di adattamento e la proliferazione fanno impazzire gli abitanti delle città, è a questo riguardo particolarmente chiaro. Ma la maggior parte degli invertebrati, considerati «disgustosi» (lumache, millepiedi, centogambe), «pericolosi» (vespe, calabroni, scorpioni) o decorativi (farfalle, scarabei), si trovano nella stessa situazione. Un tale atteggiamento indica una sorta di «specismo» in seno a quello che le scienze naturali definiscono come territorio dell'a95

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