Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

Emblematico Certi animali sono spesso utilizzati come supporto emblematico, cioè l'uomo si appropria attraverso di loro di una forza che gli manca, di una dimensione complementare e indubbiamente indispensabile al suo equilibrio. Senza addentrarci nella teoria degli emblemi e delle allegorie, che richiederebbe un trattamento iconografico e storico dettagliato, notiamo particolarmente che i fabbricanti di automobili si servono delle specie più focose per battezzare la pratica più regolamentata che ci sia: mustang per Ford, Ferrari e Porsche, leone per la Peugeot, torò per la Lamborghini... E ci si può legittimamente chiedere che cosa passa per la testa del guidatore che ha messo un tigre nel motore della sua Cobra o della sua Jaguar. Alla sparizione di certe specie animali, le grandi bestie feroci in particolare, corrisponde la loro reintegrazione in campi specifici in cui le loro qualità possono essere deviate e riutilizzate simbolicamente. L'esercito fa largamente ricorso alle qualità dei Le,opardi e delle Tigri (Nadja Malillard, comunicazione personale). I ristoranti del Gatto (Nero), del Cane (che fuma) o del Canarino sono sicuramente meno numerosi dei bistrots dell'Aquila, del Bue, del Cervo, del Cavallo (spesso Bianco), del Falcone, del Leone (d'oro), o dell'Orso. Le insegne di bistrot danno informazione anche di particolarità locali (di storia, araldica, leggende...) legate a logiche diverse da quella della familiarizzazione. Quanto ai gruppi Ariete e Cinghiale, rispettivamente arma d'attacco nella lotta per la separazione e truppa d'assalto per la conservazione del Giura (oggi del Giura meridionale) nel cantone di Berna, è inutile dire che la loro forza di intervento non avrebbe potuto accontentarsi di un ànimale domestico e docile e che ripongono almeno una parte della loro energia nell'immagine rispecchiata nel loro animale «totemico». 75

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