Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

Così adottati e nutriti dalle donne, i cuccioli o i maialini fanno parte della famiglia8 , almeno durante la loro «infanzia». Il piccolo dell'uomo allora sostituisce per il giovane animale i suoi simili, soprattutto nei giuochi, che hanno una grande importanza nell'apprendimento e nella loro vita9 : giochi di destrezza, di forza, d'agilità, di nascondino, ecc. La dimensione ludica rappresenta una parte non trascurabile del processo di domesticazione. Il caso degli animali domestici ritornati selvaggi è ancora meno noto: sono gli archeologi-paleontologi che hanno dimostrato che i mufloni di Corsica e di Sardegna non erano altro che dei fuggitivi delle mandrie domestiche. I «cani-paria» del Vicino Oriente e dell'India sembrano meno studiati dei dingo dell'Australia, commensali di caccia degli indigeni. M.J. Meggit, nel suo articolo The Association Between Australian Aborigines and Dingoes, osserva: Gli aborigeni australiani in alcune regioni andarono al di là del mantenimento di una reazione di reciproco sfruttamento con i dingo, nel senso che essi catturavano i piccoli dingo per allevarli e questo non era altro in se stesso che un "quasi addomesticamento" dell'animale (p. 23) Lo stesso Konrad Lorenz ne parla in questi termini10 : Il dingo è un animale del tutto straordinario: è il solo grande mammifero che non appartiene alla sottoclasse dei marsupiali che è stato trovato in Australia quando il continente fu scoperto. Oltre a lui, i soli rappresentanti dei mammiferi superiori erano alcuni pipistrelli che a quanto pare avevano trovato modo di emigrare in Australia. Per il resto, l'intera fauna mammifera di questo continente, che evidentemente era stato geograficamente isolato da moltissimo tempo, consisteva esclusivamente di marsupiali, cioè di un tipo di mammiferi dai caratteri estremamente primitivi. 49

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