Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

I nuovi studi 1, inoltre, comportano un mutamento d'ottica importante: un'attenzione nuova alle piante e agli animali domestici, a tutte quelle creature che entrano nel quotidiano, che popolano il nostro immaginario o per ciò stesso, ali'opposto, subiscono un processo di marginalizzazione. Esse costituiscono una parte trascurabile dei mondi immensi delle piante e degli animali, ma ad esse si connettono la vita e la struttura delle varie società. Qui il domestico e il selvatico si separano e si richiamano in rovesciamenti e giochi di specchi. I nuovi studi sono dunque ritornati a esaminare la nozione di domesticamento, ne hanno sondato il campo e il senso, mettendone anche in questione la pertinenza. Sul concetto di domesticamento si regge la nostra rappresentazione di società e di storia. Su di essa è costruita la bella immagine delle tre tappe dell'umanità: l'uscita dal naturale e dal selvaggio, il passaggio alla cultura e insieme l'idea del progresso. Così pensavano i Greci. Dicearco la formula per la prima volta nel 300 a.e. rendendo visibile il percorso dei Greci indoeuropei, cacciatori, pastori, coltivatori. Ma si tratta solo della loro storia e della nostra, «fornaia» e «macellaia», come la definisce con voluta provocazione Jacques Barrau (1978). Il domesticamento diviene un concetto incerto e ambiguo non appena si sondano le crepe della nostra storia stessa e i percorsi di altre civiltà, sedentarie senza agricoltura e allevamento, civiltà degli orti forestali, o di nomadi per scelta, che hanno voltato le spalle alla sedentarizzazione e alle costrizioni statali. Non abbiamo dunque più la bella mitica immagine di Gordon Childe (1942) di una rivoluzione neolitica che sottrae gli uomini all'impasse dello stato selvaggio, come sosteneva Morgan, uno dei padri dell'antropologia. I mondi dei «selvaggi», le civiltà dei cacciatori e dei raccoglitori, i mondi della foresta si rivelano, con rovesciamento anche paradossale, regni dell'abbondanza e non dell'indigenza. 23

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