Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

re: «... la sua volontà era stata sottomessa a quella delle sue donne e una simile soggezione è certamente una colpa per un uomo e chi ne è colpevole non può sfuggire a una grave responsabilità, perché è diverso da come Dio vuole che sia»20 • Questo precetto è d'altronde patrimonio diffuso della cultura religiosa se l'Abbé Gaume nella sua Histoire de la société domestique del 1844 poteva ancora mettere in guardia l'uomo dalla donna-ragno: «Corrotta e corruttrice, la donna si precipita dunque a testa alta nel fango e, con un furore che ha della vendetta e della rabbia, ricorre a tutti i suoi mezzi per trascinare con sé l'uomo, suo corruttore e tiranno. Ragno immondo, lei tende come una sorta di vasta tela il suo potere seduttivo su tutta la superficie della terra»21 • Hawthorne introdurrà una variante di straordinario fascino in questa concezione diabolica del ragno nel suo romanzo incompiuto Settimio Felton o l'elisir di lunga vita, contrapponendo proprio alla disperata ricerca dell'immortalità del protagonista, l'immagine del ragno gestita da un singolare allevatore di questi insetti, il dottor Porstoaken. Elémire Zolla presentando la traduzione italiana di questo testo segnala come il tema fosse già in qualche modo presente nella tradizione cristiana; scriveva sant'Ambrogio: «Che cosa c'è di più destro e industre del ragno che notte e giorno attende all'opera sua senza tuttavia con tutti i suoi sforzi portare a termine mai la tessitura d'un abito! Gli somiglia ogni uomo che non poggia sul fondamento del Cristo la propria opera: vana è la sua cura quotidiana e spesso avviene che nel cuore delle sue fatiche soccomba sotto le rovine dell'opera stessa»22 • Il dottor Porstoaken, il diabolico allevatore di ragni, oppone al desiderio d'immortalità che consuma Settimio Felton, .e che si configura come una sfida prometeica alla divinità, l'immagine del ragno, l'eterno tessitore, creatore, che con il suo incessante uccidere e tessere propone un'indefinita sacrificalità, metafora della continua trasmutazione del178

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