mi, il sapore di una Old America piena di sagge discussioni all'ombra degli alberi e nemica di quella che era già l'America della "sporca guerra", dei Kennedy assassinati, delle grandi e irrisolte inquietudini. Un animalista italiano come Sebastiano Craveri, attivo tra gli anni '30 e gli anni '50, soprattutto nei settimanali per ragazzi di area cattolica, grazie all'inflessibile, dolcissima coerenza del suo stile, riuscì a creare un altro dei tanti mondi narrativi a cui si dà luogo utilizzando gli animali. Craveri porta fino ai fumetti la tradizione animalistica religiosa, fondata un tempo sull'ascendenza degli exempla in cui le bestie si presentavano con le stesse variegate sembianze poi definitivamente assunte nel cinema, nei fumetti, nei cartoons. Se si pensa al culto del Santo Levriero6, a cui si attribuiva la capacità di salvare i bambini moribondi, oppure quella di fornire loro una morte rapida, benefica e risolutrice, si vede che la presenza dell'animale, nell'immaginario religioso, può guadagnare perfino una qualificazione impossibile, e, da reietta, la bestia può farsi Santa anche se solo nel culto autonomo e trasgressivo della fede popolare. Ma la fiaba cattolica vanta un autore troppo trascurato, e degno invece di grande attenzione, come il padre scolopio Tommaso Catarri, di cui si è recentemente ristampato il primo dei dodici volumi che compongono la saga dell'asino Marchino. Catani, che non si può sottrarre al collegamento con le raffinate immagini disegnate e dipinte da Carlo Chiostri per i suoi volumi, fa entrare la fede, da cui era profondamente pervaso, sotto le apparenze più varie che riempiono le sue storie. Proprio perché è così incontrollabilmente variato, scomposto, imprevedibile, questo suo mondo dove le galline scioperano e i cani fanno i gangster, evidentemente possiede un creatore e un ordinatore. Ma la Provvidenza, per palesarsi, ha bisogno di eventi molto complessi, di peripezie incontenibili, di labirinti feuilletonistici. Insom157
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