Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

ma si mostra quando è sancita la necessità di una sua irrinunciabile presenza. Catani era uno scienziato, uno studioso, un professore: il suo Marchino è un asino volante, i suoi scenari sono quelli che la prima guerra mondiale distruggerà, un mondo amabile e complesso, quasi definito dagli echi figurali di un liberty costantemente offerto al1' attenzione di tutti, presente quasi come una determinazione esistenziale. La coesistenza tra bestie e uomini è garantita proprio dallo stupore, genuinamente cristiano, con cui si guarda quasi a un creato primigenio, ricomposto, non diviso in frammenti, non costretto a soffrire per questa impietosa e contraddittoria separazione che divide gli umani dalle bestie, creando una gerarchia che al sacerdote entomologo e astronomo non sembra convincente. L'animalissta dei nostri tempi, quando, per esempio, crea Roger Rabbit, obbedisce allo stesso criterio, in quanto unifica più che mai (certo anche valendosi di strepitosi artifici tecnici) le bestie e gli uomini. Ma il sottofondo ideativo è opposto a quello creato da Catani. Roger Rabbit condivide le nostre ansie, le nostre nevrosi, le nostre paure, è lì per mostrarcele anche meglio, perché va dove noi non andremmo, è lì per condensare, in ritmi frenetici, molti momenti della nostra scadente "qualità della vita", così da offrirceli tutti insieme. La tradizione esopiana trova anche in lui un aggregativo discendente: molti degli animali raccontati da Esopo dovevano rendere più clamorosi e dirompenti i vizi degli uomini, molti dovevano enfatizzare le punitive disgrazie a cui l'umanità deve inevitabilmente riferirsi quando ha commesso il male. Così un felino trasgressivo, eroticamente pervaso quasi da un furore liberatorio, però anche sornione e un poco folle, secondo le regole di una lunga tradizione, come Fritz il gatto, che Ralph Bakshi ricava nel 1972, per il proprio cartoon, dai comics underground di Robert Crumb, potrebbe davvero comparire come portatore di un'istanza che parodizza i riferimenti sparsi nel 158

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