Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

umore rapidissimi, entro una dimensione caratterologica quasi infinita, fanno di Paperino il testimone-protagonista di una società complessa fino alla ramificazione di innumerevoli nevrosi collettive. Spesso le anticipazioni di cui Barks si è reso artefice sfiorano l'incredibile, ma il suo Paperino era già, all'inizio degli Anni '50, capace di scoprire il potere nefasto dei quiz televisivi, la volgarità di certe mode culturali, o meglio subculturali, ovunque diffuse, il disastro emozionale che avvolge una metropoli, dalla quale, quasi sempre, si vuole fuggire. In senso strettamente a:riimalistico si nota che Barks agisce soprattutto sul becco, sugli occhi e sul gestire dei suoi paperi. Con una straordinaria economia di segni Barks può assegnare, al suo Paperino, una emozionalità che, frequentemente, può definirsi solo come ossimorica. Infatti Paperino è spesso ilare-depresso, furioso-cauto, pavido-azzardato, astuto-inerme. E le sue fughe hanno anticipato i percorsi di Indiana Jones (anche perché Spielberg è un grande ammiratore dell'opera di Barks). Certo i paperi di Barks si allontanano nettamente dalla tradizione raffigurativa di questi animali, poco si è detto di come in essi si compia quasi un miracolo, dovuto certamente anche alla partecipazione di un lector in fabula ben consapevole dell' artificio con cui i cartoonist hanno via via complicato e raffinato la loro vocazione animalistica. Ma qualcosa va detto anche a proposito degli altri abitanti di Paperopoli: sono spesso porci, o cani, su cui il grande Barks agisce come se non rammentasse le astratte alchimie profuse per creare il volto di Paperino. Infatti sono fortemente stereotipici, ma devono essere così perché rappresentano quasi sempre una massa incolore e antagonistica, quella labile, spesso ignobile folla che è così poco amata dai registi americani. L'eroe papero, per altro, non domina la massa. Si limita a differenziarsi da essa esplicitando, fino al1'esplosione, il potenziale nevrotico che la folla rende invece anonimo, sottaciuto anche se ribollente. 153

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