Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

finisce una genealogia animalistica capace di pervenire fino alla mitica origine di un sogno collettivo. Spesso il suo Paperino scopre che, prima di tutto, ci sono i Vichinghi e gli antichi, gloriosi navigatori sono davvero all'origine dello spirito intraprendente, indomito, piratesco e pronto al rischio, di quello che è divenuto uno degli emblemi riconosciuti e accettati del capitalismo occidentale: zio Paperone. Dentro le storie barksiane zio Paperone è spesso incaricato di mostrare le origini sia delle sue personali fortune che del cosmo a cui fa riferimento la città di Paperopoli. I paperi possono consentirsi, ma è il genio di Barks a orientare il lettore in questo senso, di affrontare il Mito, così come non si potrebbe fare essendo umani. L'animalistica di Barks designa quindi un preciso inedito tracciato: all'inizio si è in città, in quella Paperopoli così ricca di emblemi e di monumenti, dove l'onnipresente divinità del dollaro si è resa concreta nel clamoroso "deposito" di Paperone, dove le monete si misurano a metri cubi, dove, peraltro, sono anche molto evidenti le fabbriche, con i tubi, con i fumi, con il peso della dimensione industriale. In una bellissima storia arriva dall'Africa uno zombie che cerca da sempre Paperone per colpirlo con un malefico spillo, per punirlo dei misfatti compiuti quando era un giovanotto e rubava il caucciù e altre ricchezze a una tribù che non si è dimenticata di lui. I fumetti di Barks venivano prodotti entro albi destinati ai bambini: la letteratura per l'infanzia non ha forse mai chiarito così bene cosa fosse il capitalismo, con le sue inevitabili conseguenze colonialistiche e imperialistiche. Per una riflessione tesa a collocare l'opera di Cari Barks nella storia dei grandi animalisti, è necessario domandarsi fino a che punto i suoi paperi siano, più di altri animali, adatti a rendersi protagonisti di una saga che trova addirittura i pirati vichinghi all'origine del capitalismo americano. Barks si è soprattutto dedicato a definire l'assoluta malleabilità espressiva delle sue creature. I passaggi di 152

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