Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

de Ségur e la Baccini fanno ancora oggi riflettere a proposito del loro tentativo che riuscì pienamente senza che si indaghi sulle ragioni del buon funzionamento delle loro «macchine pedagogiche». Per una infanzia diversa da quella numericamente molto ristrètta, che, fino a pochi decenni prima dei libri delle due autrici, si nutriva di altri miti, più adatti alla elitaria compattezza sociale da cui erano definiti quanti raggiungevano, un tempo, il diritto all'istruzione, si poneva ora il problema di «vedere», con filtro pedagogico, la povera autenticità del mondo circostante. Tanto l'asino della de Ségur, quanto il pulcino della Baccini, si allontanano, pertanto, dalle presenze animalistiche del fiabesco, e si rendono interpreti di una realtà «bassa», onorata dalla saggia acutezza con cui le autrici disegnano il profilo sociologico di un'epoca. I «diari» delle due bestiole raccontano un mondo pieno di cose semplici, ma non contengono pagine edificanti, tendono, piuttosto a porre in connessione i lettori, bambini e subalterni, con le presenze, con i luoghi, con gli accadimenti, verso i quali, a quel tempo, non si doveva rivolgere lo sguardo. Con l'ottica distratta che oggi qualcuno attiva, sembrano libri patetici; collocati nella cornice socio-antropologica a cui non possono essere sottratti, rivelano, invece, la coerente tensione didattica da cui provengono. Il pulcino e l'asino, infatti, sono due guide didattiche, incaricate di offrire ai bambini il senso di una osservazione fondata su chiari presupposti percettivi. Le due bestie vedono benissimo certe cose, proprio perché sono sempre collocate in basso, di lato, ai margini, e soprattutto perché, per quanto siano "bestie sapienti" non si offrono all'attenzione di chi, nella scena, conta davvero. C'è un'atmosfera di miseria, di squallore, di grigio variamente diffuso, nei due "diari". Ma c'è anche la concreta fiducia nell'operosa collocazione di sé entro un mondo che non respinge chi sa davvero lavorare e affrontare le avversità con sacrificata 146

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