Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

di questa risposta: nella misura in cui è il medico ad occuparsene, emiplegia ed afasia sono entrambi disordini motori, da interpretarsi all'interno di un quadro comune. Questo quadro è la versione evoluzionistica del principio neurologico dell'azione riflessa. Secondo la concezione jacksoniana, il sistema nervoso si è andato evolvendo nel tempo in una piramide stratificata e gerarchizzata di gangli senso-motori di complessità, eterogeneità e flessibilità sempre crescenti: i centri inferiori - più semplici, rigidi, organizzati, automatici - rappresentano uno stadio antico dell'evoluzione della specie, mentre i centri superiori - più complessi, flessibili, plastici, volontari - sono un'acquisizione più recente. I centri superiori, in condizioni normali, controllano e inibiscono i centri inferiori, ma sono anche i più vulnerabili dalle malattie, per cui ogni sindrome consiste di due ordini di sintomi: sintomi negativi, dovuti alla perdita delle funzioni superiori; e sintomi positivi, dovuti alla liberazione dall'inibizione delle funzioni inferiori. Per Jackson un uomo con un braccio paralizzato non ha subito un danno ai suoi «centri nervosi del braccio», ma è stato colpito dalla «dissoluzione» di alcuni movimenti complessi, come quelli della scrittura: ma lo stesso uomo, incapace di scrivere, nondimeno è capace di impiegare il suo arto paralizzato in altri, più semplici movimenti. Ma come mai, allora, il sistema nervoso è strutturalmente doppio e funzionalmente asimmetrico? Qui Jackson si appoggia su quanto già nel 1866 aveva stabilito il neurologo inglese W. Broadbent: le parti del corpo che più soffrono nell'emiplegia sono quelle che l'uomo muove indipendentemente dalle parti corrispondenti del lato opposto - ossia quelle che tendono ad essere unilateralmente innervate dall'emisfero controlaterale; le parti risparmiate dalla paralisi, nell'emiplegia, sono quelle generalmente mosse assieme ai muscoli corrispondenti dell'altro lato - cioè quelle innervate bilateralmente. Tutto ciò, per 138

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==