Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

misfero sinistro, in virtµ della sua preminenza, non sia colpito per primo nell'evoluzione del delirio. Marandon de Montyel (1884), studiando ottantanove cervelli, conclude che l'emisfero sinistro nella follia tende all'atrofia. Marie de Manacéine (1897) conduce una serie di esperimenti che suggeriscono che l'energia nervosa dell'emisfero sinistro viene trasferita al destro durante il sonno. Janet (1899) compie uno studio in cui mostra che l'isteria destra si associa più spesso a difficoltà motorie, mentre quella sinistra si accompagna a sonnambulismo e fughe. L'italiano Audenino (1908) avanza l'ipotesi che gli individui normalmente destrimani possano diventare transitoriamente mancini durante alcuni stati alterati di coscienza, come la trance, il sonnambulismo, gli attacchi isterici, le intossicazioni, ecc. Parecchi autori, in quello stesso periodo, notano in alcuni disturbi psichiatrici una scrittura speculare, simile a quella dei pazienti afasici che riimparano a scrivere usando la mano sinistra; e negli stessi afasici viene notata la tendenza a riacquistare alcune capacità verbali durante il delirio febbrile, negli stati di intensa emozione, nel sonno: due fatti che vengono visti come segni di attività dell'emisfero destro. A tutto ciò bisogna aggiungere i vari casi di "personalità doppia", o "multipla", di fine secolo. Ricordiamo solo Louis Vivé: colpito da istero-epilessia dopo un forte spavento a 14 anni, presentava in successione una serie di stati che accoppiavano paralisi ed anestesie di varie zone del corpo. Come scrissero due medici che lo ebbero in cura, Bouru e Burot (1888), «se si riduce questo caso ai due stati principali di coscienza del paziente, si può sicuramente vedervi il più lampante esempio del dualismo dei centri nervosi[...] Sembra che il Louis V. diretto dall'emisfero destro del suo cervello sia un individuo differente dal Louis V. corrispondente all'emisfero sinistro. La paralisi destra lascia apparire solo l'aspetto violento e brutale del suo carattere; la paralisi sinistra lo trasforma in un ragazzo tranquillo e ben educato». 136

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