guendo così tre gruppi: la race occipitale, i gruppi negroidi, in cui il massimo ritardo era a livello delle suture occipitali; la race pariétale, i gruppi mongoloidi; e la race frontale, l'uomo europeo, in cui il massimo ritardo nella chiusura delle suture frontali permetteva il massimo sviluppo dell'intelligenza. Richiamandosi anche a questi dati - ed all'osservazione, egualmente di Gratiolet, che l'area frontale sinistra sembrava in genere più sviluppata della destra -J. Baillarger (6 giugno 1865) tornò sull'analogia tra linguaggio e manualità, ma stavolta con più consapevolezza: forse questa differenza di sviluppo poteva spiegare sia la preferenza per la mano destra sia il fatto che le lesioni che causavano disturbi del linguaggio venissero trovate quasi sempre a sinistra. Nove giorni dopo, Braca presentò un lavoro alla Société d'Anthropologie, Du siège de la faculté du langage articulé, che inaugura la dottrina che Braca battezzò la gaucherie cérébrale: da questo momento in avanti, anomalie sarebbero state considerate tutte le osservazioni che non avessero confermato questa teoria. Il fatto, riconosciuto da Braca, che la grande maggioranza degli uomini presenta una dominanza emisferica sinistra non era ancora visto, però, come una sovversione della "legge della simmetria" di Bichat: non c'erano differenze funzionali innate tra i due emisferi cerebrali. L'asimmetria della localizzazione del linguaggio era semplicemente un effetto delle differenze di sviluppo rilevate da Gratiolet: i due lobi nascono potenzialmente uguali, ma il bambino, nel tentativo di risolvere i problemi motori ed intellettuali posti dalla vita sociale e dalla cultura, è portato ad affidarsi al lobo frontale lievemente più sviluppato, e così si abitua ad escludere l'altro. Che cosa potesse implicare il ragionamento di Braca lo si coglie più facilmente nelle righe scritte l'anno successivo da un medico inglese, W. Moxon. Così come abbiamo una mano destra ed una sinistra, noi abbiamo una lingua destra ed l!-na si132
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