Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

che è in contrasto col pensiero classificatorio per il quale i termini devono essere equivalenti al fine di essere messi in relazione di opposizione (Lévi-Strauss, 1962b, pp. 296300; tr. it. pp. 245-249). La sostituzione sacrificale è così priva di buon senso come appare a prima vista? Si sa dopo Evans-Pritchard che un cetriolo può essere il sostituto di un bue, ma in che cosa la capra può esserlo del cane? Forse che la capra diviene un cane nel sacrificio oppure è il sostituto, nel mondo domestico, di un animale selvaggio? Una connessione potrebbe stabilirsi tra animali domestici e selvaggi poiché si è visto che il cefalofo blu era associato all'incesto. La capra sostituirebbe il cane in un rituale di ngosa d jare poiché quest'antilope - equivalente della capra nel mondo selvaggio -è anch'essa associata all'incesto. Resterebbero allora, come ci invita L. de Heusch, da considerare le relazioni tra le classificazioni dal punto di vista del sacrificio. Ma il ragionamento viene a cadere dal momento che evoca la possibilità di sacrificare un'anatra o un porco al posto del cane, benché l'anatra e il porco siano considerati animali disgustosi perché si nutrono di sudiciume, cosa che, come avviene per il cane, è in contraddizione con la caratteristica «umana» che conferisce loro la vita al villaggio e che li connota di una certa ambiguità. Tuttavia è possibile domandarsi sulla scorta di de Heusch (1986) se il processo di sostituzione è veramente privo di buon senso nei confronti dell'ordine classificatorio. De Heusch sottolinea la disattenzione d'Evans-Pritchard relativamente alla diversità dei codici sacrificali. Ma se ci si riferisce al testo, è ben precisato che il sacrificio di un cetriolo può non essere che un espediente temporaneo e che, se si rende necessario, un animale sarà sacrificato in seguito: «nel caso che per qualche ragione non fosse disponibile nessun animale, è possibile per un Nuer, come espediente temporaneo, sacrificare un cetriolo gibboso dal lungo ramo, chiamato kwol [...]. Se necessario, il 119

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