della savana perde la sua connotazione culturale di animale domestico e raggiunge il campo del selvaggio e del mostruoso. Gli incesti più gravi e per così dire «impensabili», cioè tra madre e figlio, fratello e sorella, non sono legati alla stregoneria; gli altri, che i Mkako ammettono che possano talvolta essere commessi, sono gli incesti tra padre e figlia, e li spiegano per eccesso di desiderio sessuale provocato per stregoneria. L'incesto inoltre è associato a due altri animali che è vietato consumare, il cefalofo blu (cephalophus monticola), kwinmbele, e l'oricteropo (orycteropus afer), tango. Inoltre, mangiare l'antilope dà l'ascite, malattia mortale descritta dai Mkako come la «malattia del ventre che s'ingrossa», che si riempie d'acqua al punto di spezzare la pelle una volta che l'acqua ha sostituito tutto il sangue (la cattiva morte per eccellenza). È la malattia chiamata tango, dal nome dell'oricteropo al quale è strettamente associata. Inoltre i Mkako dicono che «mangiare quest'antilope, è come commettere l'incesto». Non essendo mai associata alla stregoneria, l'immagine del cane diviene disponibile per altre funzioni di rappresentazione così come per il campo del sacrificio. Benché i Mkako non uccidano i cani e utilizzino polli e montoni nei sacrifici, capita eccezionalmente che un cane sia sacrificato4 • Così, il rito per la morte di un grande iniziato termina con il sacrificio di un cane che sarà consumato da tutti gli uomini presenti. Il grande iniziato è un personaggio importante nella società segreta dell'iniziazione. Egli è sempre legato al mondo soprannaturale e spesso, se non necessariamente, alla stregoneria quando raggiunge i gradi più alti. Dopo la morte, la sua anima non deve infestare il villaggio né minacciare gli antichi nemici; deve ritornare nel regno dei morti o nella savana. Per la stessa ragione per cui sakumbo, mostro soprannaturale, fugge davanti al cane, qui simbolo della cultura, si può supporre che l'uccisione di un cane trascinerà l'anima del gran113
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