Il piccolo Hans - anno XVII - n. 66 - estate 1990

non appartiene alla cultura perché «mangia le ossa fuori». All'inizio del racconto, lo scimpanzé è dotato di maggiore umanità rispetto al cane perché ha modi simili all'uomo: mangia la carne nel piatto e nella casa quando va a trovare i suoi suoceri. Il cane fa il contrario: prende le ossa sotto la tavola e va a divorarle fuori, vittima della sua ingordigia. La scimmia è dal lato della società: si oppone al cane come l'alto e il basso, la carne e le ossa, il davanti e il dietro, la cultura e la natura. Si trova umanizzata per ragioni inverse rispetto a quelle avanzate, per altro a giusto titolo, da Lévi-Strauss, quando mostra come i due animali sono i più vicini all'uomo: «La scimmia è vicina all'uomo secondo natura per rassomiglianza fisica, come il cane è vicino all'uomo secondo cultura, per contiguità sociale» (Lévi-Strauss, 1971, 139). Un'inversione che allontani il cane dall'uomo è logicamente necessaria perché esso conservi certe proprietà della natura quando è associato alla cultura; collocato subito dal lato della società, non avrebbe potuto introdurvi questi elementi della natura, contrassegni della sua ambiguità. Il cane, nonostante i suoi comportamenti meno umani di quelli dello scimpanzé, fa cadere quest'ultimo dal lato della natura, costringendolo a mostrare la sua nudità; alla nudità notturna del cane e alla sua vita sul suolo si oppongono la nudità diurna e vergognosa dello scimpanzé e la sua vita tra gli alberi. Vivranno da questo momento ciascuno nei domini separati della savana e del villaggio. Tra i due animali-cerniera tra la natura e la cultura, è quello collocato dal lato dell'animalità che prenderà il posto privilegiato di intermediario tra i due mondi. Il rovesciamento della posizione del cane non è totale perché pur vivendo al villaggio con gli uomini, conserverà il segno della sua animalità: dal lato della società malgrado i suoi comportamenti anticulturali, la sua collocazione lo rende il solo animale che gode della doppia connotazione natura-cultura. Vive presso gli uomini con le maniere della savana e 108

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