Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

4 Cfr. J. Paris, Du Monologue et des ses Précurseurs, «Europe», n. 62, Jan. - Fév. 1984, pp. 52-63. 5 Cfr. G. Cianci, Futurism and its Impact on Vorticism, in Vorticism, Bruxelles, (Cahier 8/9, ICSA), 1988, pp. 83-101. 6 Cfr. R. Ellmann, op. cit., pp. 126, 358, 520, 529. 7 Cfr. M. Pagnini, Wagner e il wagnerismo nella cultura inglese fra i due secoli (1986), nel suo Semiosi, Bologna, Il Mulino, pp. 307-308. 8 Cfr. A.M. Ripellino, Majakovskij e il Teatro Russo d'Avanguardia, Torino, Einaudi, 1959, pp. 149-54. 9 Cfr. M. Calvesi, Il futurismo e le avanguardie, in Arte Italiana - Presenze 1900-1945, a cura di P. Hulten e G. Celant, Milano, Bompiani, 1989, pp. 59-67. 1° Cfr. U. Boccioni, Gli Scritti Editi e Inediti (1971) e Altri Inediti e Apparati Critici (1972), ambedue a cura di Z. Birolli, Milano, Feltrinelli. 11 Oltre al trittico di Boccioni (Stati d'animo: Gli Addii, Quelli che vanno, Quelli che restano, 1911-1912) si tengano presenti in particolare I ricordi di una notte di Russolo, Le nuotatrici di Carrà, I ricordi di viaggio di Severini (anni 1910-1911). 12 Cfr. Ulysses -A Criticai and Synoptic Edition, prepared by H.W. Gabler, with W. Steppe and C. Melchior, New York and London, Garland, 1984, 3 voll. (d'ora in poi U.). 1 3 Cfr. il passo riportato alla nota 16. 14 Per una critica più dettagliata cfr. G. Cianci, Typography Underrated: A Note on Aeolus, in Assessing the 1984 Ulysses, a cura di Sandulescu, C.G., Gerrards Cross, Colin Smythe, 1986, pp. 16-21. Né si dimentichi l'éclat della tipografia vorticofuturista di Blast (1914 e 1915), ben conosciuta da Joyce. 1 5 Cfr. M. Groden, Ulysses in Progress, Princeton, Princeton Univ. Press, 1977, p. 206. L'apparato critico dell'edizione Gabler, pur così ricco di documentazione sulla genesi del testo e di informazioni sulla sua trasmissione, tace sulla storia dell'aspetto tipografico delle varie edizioni di Ulisse: un'altra conferma che l'editor ha trascurato la dimensione iconico-espressiva del linguaggio. 16 Cfr. «What also stimulated him in his cogitations? [...] the infinite possibilities hitherto unexploited of the modem art of advertisement if condensed in triliteral monoideal symbols, vertically of maximum visibility (divined), horizontally of maximum legibility (deciphered) and of magnitising efficacy to arrest involuntary attention, to interest, to convince, to decide» (U, vol. 3, p. 1499) («Che altro lo stimolava nelle sue cogitazioni? [...] le infinite possibilità finora mai sfruttate della moderna arte pubblicitaria se condensata in formule simboliche triletterali monoideali, della massima visibilità verticale (si indovina), della massima leggibilità orizzontale (si decifra) e di efficacia magnetizzante nell'arrestare involontariamente l'attenzione, interessare, convincere, decidere»: trad. di G. De Angelis, Milano, Mondadori («I Meridiani»), 1971, p. 909. 17 Cfr. «What were habitually his final meditations? Of some one 74

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