Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

vi: Distruzione della sintassi -Immaginazione senza fili'­ Parole in Libertà (maggio 1913) e Lo Splendore geometrico e meccanico e la sensibilità numerica (marzo 1914). In questi manifesti le indicazioni teoriche vanno ben oltre gli esempi di paratassi, di ellissi, di brusche interruzioni e rotture del discorso logico-sintattico introdotte dai precursori del monologo interiore nel tentativo di rendere fedelmente incoerenze, discontinuità e sussulti del flusso della coscienza. Le prescrizioni marinettiane mutano in programma militante, in Kunstwollen, aggiornandolo radicalmente, quanto vagheggiava già Baudelaire nella dedica premessa allo Spleen de Paris: Quel est celui de nous qui n'a pas, dans ses jours d'ambition, revé le miracle d'une prose poétique, musicale sans rythme et sans rime, assez souple et assez heurtée pour s'adapter aux mouvements lyriques de l'ame, aux ondulations de la reverie, aux soubresauts de la conscience? Se la pittura degli stati d'animo - e cito nuovamente dalla Prefazione alle Esposizioni di Parigi, Londra ecc. - «esprime un'agitazione caotica dei sentimenti», non diversamente la sua traduzione in parole, insomma quella che potremmo definire la scrittura degli stati d'animo, è animata da un programmatico déreglèment, cioè (e qui cito dal Manifesto tecnico della letteratura futurista ): «dal bisogno furioso di liberare le parole, traendole fuori dalla prigione del periodo latino». Da qui la proposta teorica e pratica delle famose «parole in libertà». Le prescrizioni di Marinetti e la sua pratica, da Battaglia I Peso+Odore (1912) al famoso Zang Tumb Tumb (1914) mostravano come concretamente si potesse far deflagrare la sintassi, insomma liberarla dalle pastoie della logica, aprendo la via a una sperimentazione che avrebbe 63

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