l'accettazione, sull'immissione, di uno svantaggio. È lo svantaggio che muta di segno alla Descent ofMan-la «discesa» dell'uomo, come la chiameremo- rispetto all'Origin, ottimisticamente sorretta dall'accumulo delle piccole differenze utili. Ed è lo svantaggio che anche nella vita di Freud gettò l'ombra del rammarico per aver mancato, per colpa della fidanzata- non glielo perdonerà mai - il primato di una grande scoperta, di un clamoroso avvenimento scientifico siglato col proprio nome. Anche in Freud era presente questo motivo, il legame con una donna e il senso di uno svantaggio: per colpa di Marta Bernays, lui non aveva battuto i suoi concorrenti nella scoperta delle proprietà anestetiche della cocaina. Come l'Ulisse di Joyce, l'uomo di cui Darwin produce la «discesa», non l'origine, è un Ulisse il cui primo connotato è di essere coniugato. Vedremo quanto questo connotato sia incisivo, determinante proprio per l'Ulysses di Joyce: l'Ulysses di Joyce è prima di tutto sposato, sposato con Molly. Curiosamente, mentre l'Origin prende le mosse dall'analogia osservata da Darwin, della morte degli individui e dell'estinzione delle specie- Darwin comincia così l'Origin, le specie si estinguono, muoiono, come muoiono gli individui, quindi è un fattore letale il punto di partenza dell'Origin, l'estinzione, possiamo dire, delle specie - la Descent ofMan che adotta, abbiamo visto, il punto di vista del «matrimonio», riprende il paragone sotto il profilo della «nascita» - «morte» nell'Origin ofSpecies, «nascita» nella Descent ofMan. Dice Darwin: «La nascita, così delle specie come degli individui, è ugualmente parte di quella grande sequenza di eventi che la nostra mente rifiuta di accettare che sia il mero risultato di una cieca chance, di un cieco caso». La nostra mente rilutta ad accettare questa legge di un caso che presiede alle combinazioni, anche ai matrimoni, non c'è «Disegno» per Darwin. Ma soprattutto ripugna che la propria nascita sia il frutto 43
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