Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

ta si chiede: «cosa c'è in un nome?». Questo riferimento, allora, che noi facciamo, estetico, formale, alla lettera, non è letterario: ecco il punto di metodo fondamentale. È un riferimento formale, quello che ci interessa è la forma della lettera, forma della lettera W, due cunei-abbiamo visto quali conseguenze ha questo interesse formale, per la forma, per la lettera. Ecco, noi abbiamo un interesse formale per la lettera, e questo interesse formale per la lettera vedremo che ci porterà a scoprire una dimensione completamente nuova e inesplorata della psicoanalisi, cioè il mondo delle forme. Forme nel transfert, forme nei sogni, forme nella struttura di una cura. Quindi il nostro interesse, il nostro riferimento alla lettera è formale e non letterario, il nostro interesse passa per le radici del linguaggio e va a scoprire una vis farmativa della natura, la magia naturale che fa lievitare la bellezza nel mondo attraverso la forma delle parole e del discorso. Passiamo quindi-come vi ho già accennato-da una considerazione dei nervi e dei muscoli del pensiero e del linguaggio (Hopkins), delle vibrazioni, del movimento - come abbiamo detto-passiamo invece a quell'«incanto del cuore» di cui parla Joyce, a quella posizione statica di contemplazione - contemplazione non è neanche detto bene-di... beh, vedremo di trovare una parola... di valorizzazione di una bellezza formale e statica. Pensate, questa bella espressione «incanto del cuore», che Joyce amava molto e che citava fin dalle giovanili Epifanie è presa da lui da Galvani, il fisiologo Galvani. Cosa significa questa posizione rispetto a quella, invece, che è una posizione tanto più rassicurante, che è quella, appunto, che tiene sempre a fianco questo «amico americano» che è l'epistemologia, il Grinbaum della situazione? Il linguaggio denaturato dell'epistemologia, che cosa significa se non fare della soggettività il limite della conoscenza possibile? È un dire: io posso conoscere... niente, perché incontro sempre la mia soggettività: è 35

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