Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

Kant. Tutto ciò che posso cercare di conoscere del mondo, della realtà, di una città, dell'altro, in realtà affonda sempre nei limiti della mia soggettività, quindi è il soggetto che si trova posto come limite della conoscenza possibile. La soggettività si trova collocata come un non-sapere agito come condizione assoluta. Il soggetto si trova in quale situazione? Si trova estraneo ai limiti esterni che lo portano: la casa, il nome, il luogo, gli oggetti, gl� sono fondamentalmente estranei, perché il soggetto stesso è semplicemente lì, sdraiato, a funzionare come condizione di possibilità di un sapere limitato a questa stessa condizione di possibilità. Cosa appartiene a questo soggetto ridotto- si può proprio usare questo termine- a limite di una conoscenza possibile? Gli appartiene solo l'ufficio, l'«officium», e una meraviglia di fronte alla morte. Ecco, cosa fa Leopold Bloom, Ulisse? Dissolve l'ufficio nella città: morte, vita, piacere, verità si compenetrano e si sommano. Non c'è più la limitazione all'«officium». E Darwin? Il Darwin della Descent ofMan è tale che per lui nessuno lavora; nella Descent ofMan - non la conoscete ancora, probabilmente, ma vedrete - nessuno lavora, non c'è lotta selettiva come nell'Origin, non c'è, come nell'Origin, accumulo di differenze vantaggiose, pagate però con quel fattore letale che è l'estinzione; ciò che domina nell'Origin è veramente il lavoro dell'estinzione e l'accumulo delle differenze vantaggiose. Nella Descent, in cui nessuno lavora per accumulare niente, abbiamo invece dissipazione di differenze, e tutto il discorso, i titoli, il linguaggio della Descent ofMan è tutta una scoperta di somiglianze, di affinità. La valorizzazione, il movimento della valorizzazione non tocca le differenze positive accumulate, ma solo i residui, i rudimenti: la Descent ofMan è l'opera costruita su dei «rudiments», l'uomo stesso è un essere rudimentale nella Descent ofMan. Vi è quindi- nella Descent ofMan - una straordinaria eccedenza della passione, dell'amore sulla falsa pulsione epistemofiliaca. 36

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