Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

come eroi extra-tribali». 47 Una scelta di brani critici joyciani in traduzione è stata pubblicata da Mondadori (Milano, 1979), a cura di G. Melchiori e G. ' Corsini (tit. ital.: Scritti italiani). Il passaggio qui di seguito non risulta incluso in quella scelta. Ne riportiamo la traduzione (nostra): «Recentemente, quando un membro irlandese del Parlamento teneva un discorso ai votanti, la notte prima dell'elezione, egli si vantava di appartenere all'antico ceppo celtico, e biasimava il suo rivale per essere invece discendente di un colono di Cromwell. Il suo biasimo provocava sui giornali una generale risata, poiché, per dire la verità, sarebbe impossibile escludere dalla attuale nazione tutti coloro che discendono da famiglie straniere; e se si volesse negare il nome di patriota a tutti quelli che non appartengono al ceppo irlandese bisognerebbe negarlo a quasi tutti gli eroi del movimento moderno... La nostra civiltà è un'enorme struttura nella quale si mescolano gli elementi più disparati, e in cui si sono conciliati l'aggressività nordica con la legge romana, le nuove convenzioni borghesi e ciò che resta di una religione siriaca. In una tale struttura è vano cercare un elemento che si sia conservato puro e incontaminato senza aver subito l'influenza di uno vicino. Quale razza o quale lingua (ad eccezione delle poche che un giocherellone sembra aver conservato nel ghiaccio, come nel caso dell'Islanda) può, oggi, vantarsi di essere pura? E nessuna razza ha meno diritto di farsene vanto della razza ora vivente in Irlanda. La nazionalità (se davvero non è un'invenzione, come tutte quelle alle quali lo scalpello dello scienziato moderno ha dato il colpo di grazia) deve trovare la sua ragion d'essere e radicarsi in qualcosa che sorpassa e trascende e informa le cose mutevoli quali il sangue o l'umana parola. Il teologo mistico che assunse lo pseudonimo di Dioniso, lo pseudo-areopagita, dice, da qualche parte: "Dio ha disposto i limiti delle nazioni in rapporto ai suoi angeli" e forse questo non è un concetto puramente mistico. Non è forse vero che in Irlanda, i Dani, i Firbolghi, gli abitanti di Mileto che provenivano dalla Spagna, gli invasori normanni e gli insediatori anglo-sassoni si sono uniti per formare una nuova entità, che, potremmo dire, era sotto l'influenza di una divinità locale?». 48 Oltre agli scritti di Joyce, segnaliamo altri due fecondi approcci a Shakespeare che sviluppano le linee qui suggerite: E. Bond, Bingo, London, Methuen, 1974, e la postfazione di T. Hughes a A Choice ofShakespeare's Verse, London, Faber & Faber, 1971. 188

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