Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

cevere più grave ferita né trovar filacce da tamponarla. E dunque, parla» (Cimbelino, pp. 394-5). 40 «Oh! Che son diventato io, una madre, che ha fatto un parto trigemino? Ma nessuna madre fu mai tanto felice della sua filiazione». «Bene. Incominciamo dalla mia pace. Caio Lucio, sebbene vincitori, ci sottomettiamo a Cesare e al romano impero» (Cimbelino, pp. 450-3). 41 Per ulteriori commenti sulla relazione tra Stephen e Joyce si veda C. Mac Cabe, Language, Linguistics and the Study ofLiterature, «Oxford Literary Review», vol. 4, n. 3, p. 73. 42 «Dimostri un po' che era un ebreo, sfidò J. Eglinton, aspettandolo al varco. Il suo preside di facoltà ritiene che fosse un cattolico apos,tolico romano. Sufflaminandus sum. - E un prodotto tedesco, rispose Stephen, fabbricato per dare una patina francese agli scandali italiani. - Un uomo dallo spirito innumere, ricordò Mr Best. Coleridge lo chiamò così. Amplius. In societate humana hoc est maxime necessarium ut sit amicitia inter multos» (p. 281). 43 Ben Jonson, Collected Works, ed. Hertford and Simpson, Oxford, Clarendon Press, 1925-52, vol. VIII, p. 584 (Riportiamo di seguito la traduzione [nostra]: «Egli si abbandonava con una tale facilità che talvolta era necessario doverlo fermare; Sufflaminandus erat, come disse Augusto ad Aterio»). 44 «Stephen e Bloom guardano nello specchio. Il volto di Shakespeare, imberbe, vi appare irrigidito da una paralisi facciale, incoronato dal riflesso dell'attaccapanni a corna di cervo dell'ingresso» (p. 755). 45 W.B. Yeats, Collected Poems, London, Macmillan, 1950, p. 375-6. Sono debitore a Deane per aver indicato l'importanza di questa stanza. (Ne riportiamo di seguito la traduzione, per la quale si fa riferimento a: W.B. Yeats, Le Opere, Utet, Torino, 1969: «Quando Pearse convocò Cuchulain al suo fianco,/ cosa passò maestosamente attraverso l'Ufficio Postale?/ Quale intelletto, calcolo, o numero o misura, risposero? I Noi irlandesi, nati in quell'antica setta I Ma scagliati su questa marea moderna e sudicia/ E fatti naufragare dalla sua informe furia generante,/ Ascendiamo alla nostra appropriata oscurità...» [p. 231]). 46 Larousse Encyclopedia ofMithology, ed. Felix Guirand, London, Batchworth Press, 1959, p. 242: «Tutte le caratteristiche che distinguono l'eroe celtico sono individuabili nella storia di Cu Chulainn e tutti gli eroi tribali devono aver seguito, più o meno, questo modello. Cu Chulainn, tuttavia, fu un er,oe che all'interno della tribù lottava per il suo popolo. Al di fuori della vita sociale della tribù, minuziosamente ordinata, esisteva un'altra figura d'eroe rappresentato da Finn. Finn condivideva le più importanti qualità personali di Cu Chulainn, ma lui e la sua parentela furono concepiti 187

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