Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

rigid in facial paralysis, crowned by the reflection of the reindeer antlered hatrack in the hall). (U:508)44 Il sogno di Stephen di parlare di tutto, di riunire Bloom a se stesso in una coscienza artistica che conosce tutto, è destinato al fallimento paralitico, e si corona in termini di identità nella determinazione di fissare il desiderio della donna all'interno di uno spazio maschile assegnato. È nella scissione del soggetto, nel movimento da Stephen a Bloom, che la scrittura può avere inizio; una scrittura che una volta liberata dai bisogni di identificazione è anche libera dall'obbligo di fissare il desiderio della donna entro una posizione legittimata. E questa scrittura enuncia di nuovo la critica espressa da Stephen. La teoria, liberata da preoccupazioni di identità, sia per Stephen che per Shakespeare, non si impone più per la forza del discorso. Il contenuto della teoria costantemente lavora contro i tentativi di Stephen di definire la sua stessa identità e quella della sua nazione (come risposta alla richiesta di presentare Shakespeare come ebreo o cattolico, Stephen ricorre a una serie di sostituzioni: tedesco/francese/italiano). Il contenuto di questa teoria può prendere forma poiché la logica delle sostituzioni lavora nella stesura del capitolo per distruggere la fissazione di Stephen, così come distrugge quelle di Best, di Eglinton e di Mulligan. E con questo atto di «distruzione» la lettura di Shakespeare non è più un'arma aggressiva che isola Stephen. La seconda frase nella citazione latina più lunga, tratta dal brano precedentemente riportato, può essere così tradotta: «Nella società umana è della massima importanza che esistano rapporti amichevoli fra il maggior numero possibile di persone». Reprimendo il desiderio di pronunciare una verità definitiva, che agghiaccerà ugualmente relatore e pubblico, Stephen può preparare la strada a - una scrittura che nelle molteplici possibilità di lettura 177

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