Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

personaggio41. È questa difficoltà che rende necessario considerare il rapporto tra Stephen e Joyce in termini di scrittura (Joyce ricrea le immagini della sua gioventù così come ricrea se stesso scrivendo), e rende impossibile considerare quel rapporto in termini di rappresentazione (un Joyce finalmente sicuro della sua identità che rappresenta un io precedente, ormai ben identificato). Le interpolazioni latine si trovano a pag. 205: - Prove that he was a jew, John Eglinton dared, expectantly. Your dean of studies holds he was a holy Roman. Sufflaminandus sum. - He was made in Germany, Stephen replied, as the champion French polisher of Italian scandals. - A myriadminded man,Mr Best reminded. Coleridge called him myriadminded. Amplius. In societate humana hoc est maxime necessarium ut sit amicitia inter multos42 • La prima citazione latina «Sufflaminandus sum» si può forse intendere come «Dovrei essere represso». Il riferimento è a Ben Jonson e, attraverso di lui, ad Augusto ed alla PaxRomana. Scrivendo su Shakespeare, Jonson commentava che: «he flowed with that facility, that sometimes it was necessary he should be stop'd: Sufflaminandus · erat; as Augustus said of Haterius»43 • I commenti di Augusto nei confronti di un senatore romano dalla parola particolarmente facile, che Jonson riferì a Shakespeare, nel testo joyciano sono ora riferiti a Stephen. Il suo desiderio di parlare deve essere - il gerundio indica l'obbligo - fermato o represso. Il sogno di parlare di tutto porterà alla fissità paralitica del collasso psicotico. È questa paralisi che mette in relazione Stephen a Bloom nell'episodio di «Circe» quando entrambi si guardano allo specchio: 176 (Stephen and Bloom gaze in the mirror. The face ofWilliam Shakespeare, beardless, appears there,

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