Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

quella certezza lascia l'Io incolume, così come Mulligan non è toccato dalle sue numerose parodie. Il Witz, invece, minaccia la struttura dell'Io richiamando l'attenzione sull'impossibile coerenza dell'Io. In Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio (1905) Freud illustra chiaramente questo caso di parodia sovversiva attraverso la storiella dei due ebrei della Galizia che si incontrano alla stazione. «Dove vai?» domanda il primo. «A Cracovia» risponde l'altro. «Guarda che bugiardo» brontola il primo. «Se dici che vai a Cracovia, vuoi farmi credere che vai a Leopoli. Ma io so che vai proprio a Cracovia. Perché menti dunque?»23 • Freud commenta la storiella in questo modo: Io considero i motti di questa specie sufficientemente diversi dagli altri per riservare loro un posto particolare. Essi non assalgono una persona o una istituzione, ma la sicurezza della nostra conoscenza stessa, uno dei nostri beni speculativi24 • Quando alla fine del capitolo Stephen ride: «to free his mind from his mind's bondage» (U:212)25, la sua risata lo libera dalla rigidità dell'interpretazione, dalla certezza della conoscenza. È su questa risata che l'episodio può cominciare ad essere seritto per drammatizzare ed esporre la teoria in rapporto al suo pubblico e le identificazioni che essa cerca tra Amleto e Stephen, tra Shakespeare e Joyce, tra l'Inghilterra e l'Irlanda. Si è soliti discutere Joyce e Shakespeare in riferimento ad Amleto26 , ma dal nostro punto di vista il dramma più importante diventa Cimbelino. Schutte segnala 8 citazioni nell'Ulisse tratte dal Cimbelino che egli pone al quarto posto nella tabella conclusiva da lui tracciata (dopo Amleto, La Dodicesima notte e Macbeth); di queste citazioni, cinque si trovano nell'episodio della Biblioteca ed è possibile individuare altri riferimenti al Cimbelino, oltre a una citazione che Schutte non ha riconosciuto27 • È proprio nel Cimbelino 170

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==