Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

and stars. Old man sat, listened, smoked, spat. Then said: - Ah, there must be terrible queer creatures at the latter end of the world. I fear him. I fear his redrimmed horny eyes. lt is � ith him I must stru �� le all through this night till day come... (P:256) . Sarà questa stessa lotta, protratta durante tutta la notte che compone La veglia di Finnegan, a cancellare infine i termini stessi del dibattito sull'Irlanda e sulla lingua, a dissolvere la possibilità di una identità di razza pura ed unica o di un significato (puro) ed unico con cui esprimere quell'identità. L'ideale irrealizzabile di un padre che controlla completamente la sua razza e la sua voce è alluso da Stephen che riflette nella Biblioteca e dice: «I am tired of my voice, the voice of Esaù» (U:211)20 • La voce di Esaù è infatti la voce che non fu. riconosciuta dal padre. Giacobbe confonde il cieco padre Isacco coprendosi con pelle di montone per assomigliare all'irsuto Esaù ed essere benedetto in sua vece; e Isacco gli dà la sua benedizione dicendo: «La voce, veramente, sembra quella di Giacobbe; ma le mani sono quelle di Esaù» (Genesi: 27,22). Persino quando Esaù ritorna a casa la sua voce non ha potere per strappare ad Isacco il riconoscimento: «"Non hai più nessuna benedizione o padre? Benedici anche me, te ne scongiuro!". Siccome Esaù piangeva con alte grida...» (Genesi: 27,38). La relazione tra voce e razza diventa particolarmente evidente nel caso di Esaù, poiché è chiaro che la colpa di Esaù risiede nel suo essersi mescolato ad altre razze: 168 One who "despised his birthright", as heir of Abraham, was not likely to value highly connexion with Abraham's kindred. He associated freely with Canaanites, who were "strangers from the covenants of promise", and, at the age of 40, mar-

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