Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

La voce di Esaù Stephen nella Biblioteca Per il lettore o lo studioso di letteratura inglese, ammesso che tali termini abbiano un senso, sono i testi di Joyce che maggiormente evidenziano il mutamento radicale di linguaggio e di rappresentazione che è l'aspetto più interessante e più produttivo del Modernismo. Dopo Joyce, sarebbe difficile non scrivere il nostro futuro e leggere il nostro passato in modo diverso. E sarebbe difficile non ammettere in tutta la sua imbarazzante realtà la natura "hecitent" (FW: 119) di qualsiasi soggettività; e non godere di quegli aspetti "middayevil" (FW:423) della lingua che Joyce si sforza di far rivivere. La dissoluzione dell'io e del linguaggio, l'indagine operata da Joyce dei modi con i quali noi ci formiamo nella parola sono legati molto decisamente a questioni di sessualità: la sessualità come rifiuto di conformarsi ad un'unica identità, come desiderio di persistere contro e al di là del linguaggio convenzionale e legato al mondo dei significati. Ma se Joyce ruppe con i modi dominanti della lettura e della scrittura, non fu certo per la sua incapacità di adattarsi ad essi. Il tentativo di scrivere un romanzo seguendo le convenzioni dominanti della rappresentazione e dell'identità è depositato nel frammento di Stephen Hero che fu salvato dalle 159

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