Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

battuta di Bloom, sono una tipica variante di rilettura, poiché è il capoverso successivo, che già le propone entrambe, a suggerirne la ripetizione: And then he starts with his jawbreakers about phenomenon and science and this phenomenon and the other phenomenon. (rr. 32-35) Oltre a proporre coesione lessicale con ciò che segue, le due parole «science» e «phenomenon» sono fortemente tematizzate per via dell'inusuale ridondanza. Ma c'è di più: il processo di iterazione riproduce, nella prospettiva del narratore, l'eccessiva insistenza di Bloom e il fastidio che ne deriva. Insomma, l'io narrante, mentre non riferisce per intero la frase di Bloom (che infatti decide di troncare con dei puntini sospensivi) proprio perché troppo noiosa e pedante, ne trasferisce il senso di ridondante verbosità nel proprio enunciato narrativo. Così facendo, ci dice in modo indiretto oltre che diretto che l'importante non è riferire il contenuto della spiegazione di Bloom ma, al contrario, non riferirlo, lasciandone solo intendere la fastidiosa inopportunità. È da notare, infine, che la parola «science» alla riga 35 è anch'essa una variante, sostituzione lessicale di un elemento perduto, cancellato perché presumibilmente meno strettamente correlato al paradigma tematico «sciencephenomenon». RMs, fol. 48 (vedi fig. p. 136): il fol. 48 presenta 9 varianti: 7 sostituzioni [rr. 28-29,30 (2), 35-36 (2), 40-41 e 46] e 2 aggiunte (rr. 7 e 38). Le varianti di gran lunga più interessanti sono quelle che compaiono nel capoverso che va dalla riga 23 alla riga 46 (l'aggiunta alla riga 7, «Is that Kaffir?»- «ls i! that Kaffir?», in cui il «citizen» gratifica Bloom con l'epiteto di «càfro», è semplice correzione di una svista). Il capoverso indicato è uno dei frammenti più difficili e 146

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