Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

scientifica». Assai più interessante l'aggiunta a margine alla riga 11: «l'm told those jewies have a <sort of> queer odour coming off them for dogs»26 • L'enunciazione dell'intero capoverso (il cui succo tematico è un commento ironico sulla mania di Bloom di spiegare «the why and the wherefore and ali the codology of the business»), è responsabile dell'io narrante. È a partire dalle sue valutazioni che il narratario interno (ma anche il lettore implicito e quello empirico) decodifica le informazioni e le prospettive suggerite; ma il gioco della reciprocità dialogica vuole che informazioni e valutazioni, e la complessiva organizzazione dell'enunciazione narrativa, siano codificate sulla base di ipotesi e di anticipazioni di ricezione che il soggetto dell'enunciazione formula a proposito dell'interlocutore. Nel processo di crescita di un manoscritto, questo gioco comunicazionale è particolarmente evidente proprio perché subisce, nelle varianti, progressivi aggiustamenti: il locutore interno al testo, al quale l'autore delega la responsabilità di formulare gli orientamenti semantici, va calibrando i propri enunciati sulla base di una previsione di ascolto (del suo narratario). Inoltre, il testo che presenta varianti propone l'autore stesso nell'atto di rileggere e di correggere, come lettore; egli è, anzi, contemporaneamente, fonte di emissione del testo e controllo della sua ricezione, poiché l'atto stesso della revisione lo pone nella prospettiva della lettura. In «Cyclops», poi, la finzione di un narratore personale -dal quale l'autore può decidere di scindere del tutto o in parte la propria responsabilità-e quella di un narratario interno, presumibilmente in armonia con gli orientamenti semantici del narratore, oltre che la presenza di una strategia di ascolto progettata per il testo (lettore modello o implicito del testo nel suo complesso), propongono una situazione di enunciazione e di ricezione assai artico143

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