Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

La caratteristica di Bloom che questa pagina mette in rilievo, ancora negativamente, è dunque la pedanteria; una caratteristica riassunta dal narratore nelle parole «science» e «phenomenon», e che sembra infastidirlo non poco, dato che queste parole sono ripetute rispettivamente due e quattro volte nel giro di cinque righe. Le sostituzioni alle righe 2 e 49 e l'aggiunta alla riga 45, essendo inserite in parodie, non riguardano l'enunciazione del narratore personale. La prima («whomsoever» - «whatsoever wight») è sostituzione lessicale in cui l'elemento nuovo è completamente sovrapponibile (dal punto di vista sia semantico che sintattico) a quello originario. Tipica sostituzione per ricerca del «mot juste», in questo caso connotato stilisticamente come più pertinente al tono biblico della parodia25, questa riformulazione non muta l'intenzione significativa originaria (né quella complessiva del brano parodico), ripetendo il medesimo concetto in una forma più esplicitamente connotata dal punto di vista storico («wight», che vale «essere umano», è sostantivo arcaico). Più difficile spiegare la sostituzione «corpus spongiosum» - «corpora cavernosa». Anche questa variante lessicale non incide sull'intenzione comunicativa complessiva del brano; la funzione autenticante è condivisa da entrambe le espressioni, in quanto è la lingua latina a suggerire la patina di affidabilità scientifica. D'altra parte, dato che il brano non sembra avere fondamento scientifico, è da escludersi che l'espressione «corpora cavernosa» sia stata preferita per la sua maggiore esattezza. È invece probabile che la scelta sia stata determinata da qualità formali (foniche o ritmiche) della seconda espressione, oppure dalla percezione di una maggiore - generica - suggestività. Non mi fermerò sull'aggiunta, sempre nella parodia scientifica, di «in the human subject» (r. 45), che sembra suggerita da requisiti di chiarezza nel registro «relazione 142

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==