Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

scherno e disprezzo: la familiarità della menzione attraverso il nome di battesimo sarebbe dunque impropria. La seconda variante (aggiunta del nome al cognome) richiede invece un riferimento a Bloom. Nell'episodio, infatti, Bloom non è mai, nel discorso dell'io narrante, «Leopold Bloom» e tantomeno «Leopold»: indicato sempre con il solo cognome, è il personaggio più distante, in termini interattivi, dal narratore (ancora più distante, si vuol dire, di quanto non lo sia Bob Doran). È certamente il più estraneo al gruppo dei frequentatori del pub, ed è il più anomalo sia per la sua fisionomia caratteriologica che per le sue caratteristiche razziali. Il fatto che Bloom sia «fuori luogo» in quella compagnia non è, inoltre, elemento accessorio dell'episodio: è, al contrario, ciò che l'episodio più chiaramente mette in luce; vale a dire, ciò che l'io narrante di «Cyclops» vuol fare intendere nettamente al narratario interno. Bloom non è, come Bob Doran, un povero diavolo perché la moglie lo tradisce; è, invece, qualcuno su cui si può esercitare un disprezzo privo di indulgenza fra l'altro perché, consapevole dell'infedeltà della moglie, gioca le sue carte sul terreno della moralità. È l'outsider che, qualunque cosa faccia o dica, rimane tale. Vi è, nell'episodio, un altro personaggio sul quale ugualmente scherno e disprezzo si appuntano: è Breen, indicato una sola volta come «Denis Breen» e in seguito col solo cognome. Breen è il matto al quale qualcuno ha inviato una cartolina con un testo scherzoso e che ora si aggira per la città cercando il colpevole o provando almeno a sporgere una querela contro ignoti, pretendendo un risarcimento. Breen non entra nel pub di Barney Kiernan (è, letteralmente, fuori dalla scena del pub); passa invece più volte dinnanzi alla porta a vetri, seguito dalla moglie che cerca di fermarlo. Il brano che riguarda Bob Doran ha altre varianti: «told him» è sostituito da «tipped him the wink» (r. 5) e 138

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==