Il piccolo Hans - anno XVI - n. 64 - inverno 1989-1990

L'intertesto joyciano comunque soccorre il richiamo al1'esperienza privata. Nell'Ulysses, alla fine dell'episodio di Nausicaa, Bloom passeggia in riva al mare. «Mr Bloom stooped and turned over a piece of paper on the strand. He brought it near his eyes and peered. Letter?» «Si chinò e rivoltò un pezzo di carta sulla spiaggia. Se l'avvicinò agli occhi e scrutò. Lettera? No. Non si legge. Meglio andare. Meglio. Sono troppo stanco per muovermi. Pagina di un vecchio quaderno. Tutti questi buchi, e sassolini. Chi ce la farebbe a contarli?... ». «... Mr Bloom col pezzetto di legno tormentava delicatamente la sabbia spessa ai suoi piedi. Scriverle un messaggio. Potrebbe rimanere. Cosa? «IO. «Qualche piedepiatto lo pesticcerà domattina. Inutile. Sciacquato via... Tutte queste rocce con linee e cicatrici e iniziali...» (il testo inglese, in corrispondenza dell'ultimo termine, porta: «letters » ) 2°. Anche per Bloom è questione di una lettera, da scrivere («Write a message for her»): sulla sabbia, non sull'acqua. Ma, ciò che più conta, Bloom fa esperienza del «litorale» come margine continuamente variante, luogo dove la lettera si scrive, si cancella senza annullarsi, si trasforma. Hélène Cixous21 parla della resistenza del testo joyciano «à toutes tentatives de codage, interprétation ou traduction aux quelles il se prete en se dérobant sans fin» - e ne propone il termine di «exillisibilité» («il est exillisible»), dove la radice, ben joyciana, dell'«exil» trasferisce la questione del leggibile in un posto particolare, un «fuori» per cui il testo sarà sempre un «texte d'hors» ma non un «hors-texte». Il lettore di FW è tenuto a dimettere l'idea che esista un testo originario da recuperare attraverso processi, siste111

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