scena della parola (Significante/significato: livello conscio) e la scena della rappresentazione (Rappresentante/ rappresentato: livello inconscio, poggiante sul fondo pulsionale) sono mediatizzate dall'ampio campo di tensioni derivante dal problematico aggancio di rappresentazioni di cosa (affetto-corpo proprio-atto) con rappresentazioni di parola (livello del preconscio): «Fra l'oggetto e la sua rappresentazione, sussiste sempre uno scarto invalicabile dovuto alla funzione stessa della rappresentazione, che riproduce solo trasformando»57 • · D'altro canto, C. Stein segnala come l'inconscio sia segmentato di fonemi che si legano con rappresentanti di cosa, o immagini, abitate da fantasmi inconsci58 • Analoga è l'autorevole posizione di P. Aulagnier nel distinguere pittogrammi, fantasmi ed enunciati pertinenti rispettivamente al processo «originario», primario e secondario59 . In nessun modo può darsi articolazione significante quale diretta e im-mediata traduzione delle spinte pulsionali: essa deve invece passare, di rappresentante in rappresentante, attraverso il misto di affetto-fantasma (Green), per strutturarsi poi sulla scena della relazione significante. Che cosa significa il ritmo? La risposta pertinente consiste in un'altra domanda: a quali rappresentazioni fantasmatiche inconsce si riferisce? Il ritmo, a mio modo di vedere, è la rappresentazione fantasmatica della funzione paterna, colta nel suo aspetto gestaltico, in relazione al ricettacolo o al «continuum» del corpo della madre. Il padre interviene segmentando per unità discrete il continuo, l'infinito, il medesimo. Di fatto, il ritmo sorge all'incontro del padre strutturante e della madre contenente (una configurazione fantasmatica nucleare che ha più livelli di manifestazione)60• Mi si chiarisce allora, retrospettivamente, tutta la problematica dei neo-formalisti sull'ictus e sulla pausa: in quanto quella riflessione (monca) viene integrata in un quadro di riferimento più capace. Si chiarifica anche, sul 86
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