Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

preciso. Il ritmo periodico trasforma la pura percezione del ritmo in esperienza complessa a tenore affettivo accentuato; ed inoltre la periodicità ritmica ha il potere di indurre un ritmo motorio. A questa sincronia percettivoaffettivo-motoria corrisponde una rilevante partecipazione dei centri nervosi superiori (più esattamente, il diencefalo, vale a dire il nostro cervello affettivo)28 • Altri punti che concorrono a complicare il dibattito: è dimostrato che un ritmo spontaneo (temporale) equivale esattamente al ritmo spaziale introdotto dalla sezione aurea29 ; Dom de Malherbe ha dimostrato come l'arsi e la tesi del canto gregoriano seguano rigorosamente la ritmica del respiro; il ritmo è nato in un contesto verbale o in un contesto gestuale? Già i greci hanno dato una risposta perentoria al quesito: i due aspetti non sono assolutamente separabili, il senso del ritmo - alternando arsis (slancio) e thesis (appoggio) - «è in relazione con la lotta alterna di tutti i nostri movimenti contro la pesantezza, a slanci momentanei sempre seguiti da ricadute, da appoggi, che generano sempre nuovi slanci»30 • Una lezione di cui dovrà far tesoro l'interpretazione psicoanalitica. Il dottissimo studio di Chatman (1965) ci lascia sospesi sulla problematica interazione Natura/Cultura. Egli osserva innanzitutto due dati apparentemente contraddittori: una sequenza primaria viene percepita come ritmo raggruppato; ossia: si percepisce una «differenza regolare di prominenza» laddove c'è identità assoluta dei tratti ritmici. Il fatto starebbe a deporre in favore di una naturale disposizione dell'uomo a organizzare la linearità in figure ritmiche. D'altra parte: speriµientata in laboratorio è l'altra attitudine dell'uomo a livellare le differenze in favore delle identità: intervalli di ritmo, diversi nel tempo di 1/7, vengono senz'altro percepiti come identici. Analogamente, dato un ritmo giambico (u -) e un ritmo trocaico (- u ), c'è un momento in cui si arriva ad un «punto d'indifferenza», da cui sorge un ritmo primario, 77

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