Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

ha peraltro confinato il soggetto nella pura vicissitudine pulsionale. Così, la sua riflessione sul ritmo è un'ipostasi par excellence della moti1ità della materia, dei flussi «asignìficanti» e «rivoluzionanti» (1974). Primo imputato: la metrica; la quale ha tagliato fuori il soggetto dall'«esperienza ritmica nel significante»13 • Il ritmo coincide dunque con il significante: affermazione subito corretta a favore dell'allitterazione e dell'accento tonico, che costituiscono la «base pulsionale della significazione» 14 • La versificazione francese, onde spezzare l'astratta regolarità numerica, ricorre alle risorse del timbro («reticolo fonico di elementi iterati») e più comprensivamente all'allitterazione, che fa riaffiorare le pulsioni soggiacenti:«Un ritmo inconscio, pulsionale, translinguistico», - più profondo della struttura profonda chomskiana15 • La funzione sintattica interviene con la segmentazione del ritmo «semiotico», introducendo la scissione S/s, pulsione/segno. Se questa «coupure» viene ridistribuita, rinasce il vero e proprio «ritmo semiotico», che diventa allora, in un capovolgimento genetico, il presupposto primo dell'articolazione sintattica: «Si può ritenere che gli schemi metrici derivino dal preconscio, in quanto determinati dal sistema della lingua, mentre il dispositivo semiotico è più direttamente collegato ai percorsi pulsionali inconsci»16 • Nella mirabile consequenzialità del pensiero della Kristeva, questi presupposti si proiettano su fenomeni di ordine semantico; e qui non si può non accogliere plenariamente le sue affermazioni, che per questo aspetto rientran'o a pieno titolo in quella che io chiamerò sesta categoria: «Gli spostamenti e le condensazioni che s'operano a partire da tali fonemi o gruppi fonici verso altri lessemi del t, esto sostituiscono l'univocità di senso, propria della frase grammaticale, attraverso un'ambiguità sovraccarica che perviene ad un polimorfismo semantico»17 • Alieno da ogni considerazione psicoanalitica, il notevole contributo di Meschonnic (1980) ribadisce fortemente, 72

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