Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

veda, nel Trattato di semiotica generale di Umberto Eco, il cosiddetto MSR), la coinematica non vi ha ancora provveduto; e si spera non si fermi all'affermazione che «la necessaria riduttività del modello non preclude la ricerca di eventuali inventari più vasti e articolati» (p. 118), perché «la scelta strategica del grado di approssimazione ottimale in rapporto al testo dato». potrebbe giocare brutti scherzi, tipo trovare classemi "adeguati" per coinemizzare a tutti i costi un lessema resistente. Il punto nodale è, l'abbiamo detto, quello della definizione di "contesto": se il contesto è «l'insieme di tutte le relazioni coinemiche che sono presupposte da un dato segnale/messaggio pur non essendovi direttamente espresse» (p. 40, nota 4), allora i classemi vanno individuati tramite le associazioni ("contesto del segnale"); e comunque ad un lessema potranno corrispondere più coinemi (al «bianco», ad es., corrisponderà sia «sangue» che «latte»). Ne vien fuori, però, esattamente una nozione lacaniana: lo scivolamento del significato sotto il significante e, relativamente alla pratica interpretativa, la supremazia del significante. Quarto tempo: Franco Pomari, I fondamenti di una teoria psicoanalitica del linguaggio, Torino, Boringhieri, 1979 Se Quintavalle tenta di fondare una semiotica psicoanalitica (che abbiamo visto essere, contemporaneamente, una riformulazione semiologica della metapsicologia e una riformulazione semanticista del simbolismo), lo fa sulla base di questo libro - annunciato come Il coinema ma diventato poi, in omaggio all'assonanza coinematica/ glossematica, un titolo alla Hjelmslev - che è forse l'opera più importante di Fornari e certo una delle più ambiziose di tutto il panorama psicoanalitico. La teoria coinemica si presenta qui, trionfalmente, come antropologia psicoanalitica (teoria della produzione 58

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