Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

re il concetto di (la metafora della) comunicazione nel rapporto intrapsichico - almeno «di precisare l'applicabilità in questo campo di un modello formale di comunicazione» (p. 32). Il modello scelto è quello proposto da Jakobson nell'ultimo dei Saggi di linguistica generale: mittente, messaggio, destinatario, codice, contesto, contatto; con le relative funzioni emotiva, poetica, conativa, metalinguistica, referenziale, fatica. Ma Quintavalle non tiene conto che se esiste una comunicazione intrapsichica, cioè un processo di semiosi all'interno dell'apparato psichico, per descriverla c'è bisogno non di uno ma di due modelli: uno schema che dia conto del processo comunicativo, e uno schema che illustri la strutturazione -metapsicologica, ovviamente, non anatomica-della psiche. Dopodiché far interagire questi due modelli, quello (semiologico) della comunicazione e quello (metapsicologico) dell'apparato psichico, può significare operativamente due cose: o ridurre uno dei due modelli nei termini dell'altro, dimostrando la maggior "presa" di una delle due teorie in campo; o approntare una base concettuale mista, mutuata da entrambi i campi terminologici, in vista della soluzione di un problema (es. l'interpretazione dei sogni) che è a cavallo tra semiotica e psicoanalisi. I due giochi, quello della concorrenza epistemologica e quello della interdisciplinarietà militante, l'A. li gioca contemporaneamente: e inevitabilmente, non avendo un modello psichico a cui fare riferimento formale, crea confusione. La riduzione dei "sistemi psi" (come li chiama Freud nella Traumdeutung) a luogo di semiosi-perché di questo si tratta - poteva avvenire in due modi: o descrivendo i costituenti della struttura psichica come analoghi ai costituenti della struttura comunicativa, o descrivendo le funzioni psichiche come analoghe alle funzioni linguistiche. Quintavalle non porta a termine il primo compito: ci dà come equazioni mittente = Inconscio e destinatario = Preconscio, ma poi si perde nella definizione del contesto54

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