Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

lica» (p. 37), «l'interpretazione psicoanalitica sull'asse semantico presuppone una teoria del simbolo» (p. 58); il che è piuttosto in conflitto con l'attenzione di Lacan al linguaggionaturale (non alla semiotica generale!), che gli fa dire che «la psicoanalisi non ha che un medium: la parola del paziente» (discorso di Roma). Secondo tempo: Franco Fornari, Dalla "Traumdeutung" all'analisi coinemica, Milano, Unicopli, 1977 Qui Lacan è citato solo una volta e di passaggio ma, in quanto assertore per antonomasia del "ritorno a Freud", costituisce il costante contraltare del libro: Fornari, in effetti, non solo non ritorna a Freud (il suo riferimento teorico è sempre stato Melanie Klein) ma propone addirittura un superamento deciso. Il superamento della psicoanalisi da parte della coinoanalisi è un superamento dell'associazione libera (interpretazione en détai[) da parte del1'interpretazione simbolica (traduzione "automatica"). Questo vuol dire che, laddove Freud (E interpretazione dei sogni, cap. 6 E) aveva riconosciuto l'esistenza di simboli onirici (ossia di elementi dell'espressione collegati a elementi del contenuto "fissi", non dipendenti dalle idiosincrasie associative del sognatore) fra i vari modi di produzione segnica inconscia, Fornari considera i simboli come unico prodotto dell'attività psichica conscia e inconscia: qualunque significante conscio è contemporaneamente un simbolo inconscio, e dunque veicola contemporaneamente un elemento concettuale arbitrario (il significato) e un elemento affettivo naturale (il coinema, per l'appunto). Partendo da questo presupposto biologistico (ché il coinema è visto come preconcezione genetica), l'analisi coinemica non può che contraddire l'analisi freudiana, su tutti i punti rilevanti: l'importanza delle associazioni libere (Traumgedanken), la natura della condensazione e 52

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