Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

gato alla propria formazione medica- sogna la psicoanalisi come ramo della biologia. La grande novità di Fornari, dettata in parte da esibizionismo (creare una nuova disciplina) ma in parte dalla coscienza di avere a che fare con una psicoanalisi, è stata quella di scollare il lato "junghiano" da quello "freudiano" della teoria, dandole finalmente un'etichetta a parte: nascono così la Coinoanalisi ("analisi coinemica") e la Coinematica ("teoria coinemica"), da intendersi come contrapponibili rispettivamente alla Psicoanalisi e alla Metapsicologia. Può darsi si tratti di- per usare un termine caro a Fornari- "narcisismo delle piccole differenze", ma forse non è così: la diversità è epistemologicamente rilevante e, probabilmente, non componibile. Ecco perché, emergendo compiutamente dieci anni dopo la pubblicazione degli Scritti di Lacan. (di cui daremo per scontata, nel seguito, la conoscenza da parte del lettore), la psicoanalisi fornariana risulta inevitabilmente liqui�atoria rispetto alla psicoanalisi lacaniana- e sarebbe interessante, e speriamo che qualcuno lo faccia, rilevare le conseguenze in sede clinica della cosa. Da un punto di vista diacronico, la liquidazione del lacanismo ad opera della teoria coinemica avviene in cinque tempi: Primo tempo: Franco Pomari, Simbolo e codice. Dal processo psicoanalitico all'analisi istituzionale, Milano, Feltrinelli, 1976 Qui si parla di "lacanismo" e di antipsichiatria come due sviluppi della "via estetico-confusiva della psicoanalisi": e cioè di quel filone clinico-filosofico che, sempre in bilico fra l'apoteosi dell'inconscio e della follia (Cooper, Deleuze-Guattari...) e la critica freudo-marxista al siste49

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