Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

ria di «differenza» esaurisce, o perlomeno circoscrive, il pensiero di Heidegger, ma non quello di Lacan. Dunque, non c'è «nomos» per il desiderio, e di conseguenza non c'è imperativo categorico. Questo vuol dire che esistono soltanto gli imperativi ipotetici? No, perché il soggetto capace di enunciarli è quel soggetto «padrone a casa propria» a cui non siamo più disposti a credere, dopo la rivoluzione di Freud. Con la psicoanalisi ha fatto il suo ingresso in scena un terzo legislatore, il Wunsch imperioso20, le cui norme, inizialmente dispotiche, dovranno elasticizzarsi e trasformarsi in regole. La riflessione etica - perché e' è un'etica della psicoanalisi - inizia da qui: dal riconoscimento della propria impossibile autonomia. La psicoanalisi, come la tragedia greca, non ha un insegnamento moralistico da trasmettere: il suo compito è anzitutto quello di spiegare come la morale autonoma sia un pr6ton pseudos, un'antica, inguaribile menzogna, che non finiremo mai di conoscere. Giovanni Bottiroli 45

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