Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

zione tragica: ci stiamo riferendo, è evidente, ad Antigone. 5. Il desideriq puro, o la seconda morte Che cos'è il tragico? A tale interrogativo Lacan s'impegna senza dubbio a rispondere, visto che la quarta sezione del Seminario reca come titolo «L'essenza della tragedia». Il particolare interesse di questo genere testuale viene giustificato più di una volta, ad esempio richiamando le somiglianze tra la struttura dell'etica tragica e quella della psicoanalisi (EP, 300). L'affermazione lascia almeno in un primo momento sconcertati: e se è vero, come ci rammenta Coleridg' e, che nessuna analogia cammina su tutte e quattrQ le gambe, siamo subito indotti a chiederci quali siano quelle che non camminano in tale analogia. Maggiormente accessibile è un'altra considerazione, secondo cui né la psicoanalisi né la tragedia svolgono una funzione pedagogico-morale. Si è già detto come l'insegnamento psicoanalitico sia riluttante nei confronti di ogni ortopedia; lo stesso vale per lo spirito tragico- benché gli studiosi del mondo classico non abbiano necessariamente torto nel sostener . e che la tragedia svolgeva importanti funzioni educative. Si deve soltanto imparare a disgiungere l'educazione dall'etica: Eccoci ora in dovere d'entrare nel testo di Antigone per cercarvi qualcosa di diverso da una lezione di morale (EP, 292). ... la lezione della tragedia, nella sua essenza, non è per nulla morale nel senso comune della parola (EP, 373). La tragedia non dà lezioni di morale. Forse essa insegna qualcosa a proposito dello strategico? E perché no, considerando il ruolo cruciale che in essa svolge la nozione di 32

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