Il piccolo Hans - anno XVI - n. 63 - autunno 1989

lizzato da quell'insieme di scatole di fiammiferi vuote - questo punto è essenziale - era di far risaltare qualcosa a cui forse prestiamo troppa poca attenzione, cioè che una scatola di fiammiferi non è semplicemente un oggetto, ma che essa può, sotto la forma (Erscheinung) in cui veniva proposta nella sua molteplicità davvero imponente, essere una Cosa. [...] Il carattere completamente gratuito, proliferante e superfetatorio, quasi assurdo, di quella collezione, investiva in effetti la sua coseità di scatola di fiammiferi. Il collezionista trovava la sua ragione in quel modo di apprensione che non si rivolgeva tanto alla scatola quanto alla Cosa che sussiste in una scatola di fiammiferi (EP, 136). Questo breve apologo, dedicato a oggetti della quotidianità innocente, introduce il tema della sublimazione. Il Seminario sull'etica non poteva certo ignorare che un qualsiasi lettore di Freud è portato a collegare immediatamente la sfera dei valori morali e i processi di sublimazione. La cosiddetta «civiltà», di cui i valori fanno parte integrante, appare come un gigantesco prodotto della sublimazione, un'estensione dal singolo alla società intera del «sacrificio pulsionale». Lo stesso Freud si dichiara colpito dall'«analogia tra il processo di incivilimento e l'evoluzione libidica del singolo»8 , e aggiunge: «La sublimazione pulsionale è un segno che contraddistingue particolarmente il processo d'incivilimento; essa fa sì che alcune attività psichiche assai elevate - le attività scientifiche, artistiche, ideologiche - assumano una parte così importante nella vita civile»9 • In Freud il concetto di «sublimazione» resta peraltro problematico: ad esempio la definizione più nota, che focalizza «la capacità di scambiare la meta sessuale originaria con un'altra meta che non è più sessuale, ma è psi23

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